Ponte Sud sul Sesia nei pressi di Vercelli
Il Centro Studi "Vercellae" comunica nel maggio del 2022 agli enti di tutela del patrimonio storico la scoperta di reperti e resti architettonici di epoca medievale nell'alveo del fiume Sesia nei pressi di Vercelli. I resti sarebbero riconducibili ad un ponte e a bastioni difensivi.
La notizia è stata ripresa da innumerevoli giornali e organi d'informazione.
Links con immagini e videointervista
Storie della peste, di guerra e miseria
"Storie della peste, di guerra e miseria"
"Intervista: Dario Gaviglio parla delle epidemie, dell'epoca romana fino al XVIII secolo. Anche Vercelli fu falcidiata"
Articolo giornalistico scritto da Gian Piero Prassi, pubblicato sul giornale NotiziaOggi Vercelli di lunedì 6 aprile 2020.
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Contatti
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sede: via Asiago 31, 13100 Vercelli.
Chi siamo
Centro Studi, Ricerche Storiche e Archeologiche Vercellae associazione archeologico-culturale per la valorizzazione del patrimonio storico e lo studio della Storia antica |
Il Centro Studi - Ricerche Storiche e Archeologiche di Vercelli nasce ad opera dei Fratelli Gaviglio con lo scopo di proteggere e valorizzare il ricco patrimonio storico, archeologico ed etnografico del Vercellese.
Noi crediamo nel valore (non solo economico, ma soprattutto culturale) delle tracce storiche, lo definiamo a ragione un vero patrimonio; sprecarlo, o peggio distruggerlo, è un crimine ed un'offesa contro le generazioni future, che hanno tutto il diritto di conoscerlo.
Dalla fine degli anni '60 i fratelli Daniele e Dario Gaviglio, inizialmente appassionati ed in seguito cultori di archeologia e collezionisti, acquisiscono da privati reperti e intere collezioni possedute legalmente da immemore tempo, permettendo una visione d'insieme di tutte quelle tracce storiche che possono permettere una migliore ricostruzione della storia del territorio di Vercelli, dall'epoca preromana a quella medioevale.
Benvenuti!
Benvenuti, è finalmente online il sito del Centro Studi, Vercellae!
Qui potrete leggere le notizie che riguardano la nostra associazione e le vicende di archeologia che coinvolgono Vercelli e dintorni (sezione News); potrete leggere gli aneddoti e le spesso incredibili vicende che hanno permesso ai fratelli Gaviglio di collezionare i reperti della loro ingente collezione (sezione Storia); ma soprattutto potrete guardare le schede dettagliate, corredate da fotografie, dei numerosi reperti, nella sezione Museo Virtuale (in fase di digitalizzazione).
Buona navigazione!
Abbattimento della Chiesa della Madonna di Loreto in San Germano
Abbattimento della Chiesa della Madonna di Loreto in San Germano Vercellese
il Centro Studi Vercellae ha provveduto a segnalare ai giornali l'abbattimento dell'edificio, nonostante quest'ultimo fosse coperto dal vincolo di tutela per i beni storici ed archeologici. Successivamente, l'area e le macerie sono state poste sotto sequestro dalle Autorità Giudiziarie al fine di chiarirne le responsabilità.
Articolo pubblicato su NotiziaOggi Vercelli nel giorno 14 aprile 2020
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Aperte le iscrizioni 2014 e la newsletter
Da oggi è possibile iscriversi al Centro Studi Vercellae per l'anno 2014. È sufficiente scaricare e compilare questo modulo (modulo iscrizione) e spedirlo via email all'indirizzo ufficiale, centrostudivercelli@gmail.com o consegnarlo direttamente al nostro Segretario. La quota di iscrizione per l'anno 2014 è di 10 euro.
Inoltre, per chi vuole rimanere sempre aggiornato sulle attività dell'associazione è attiva la Newsletter del Centro Studi: basta chiederlo per email o cliccando il seguente link: iscrizione alla Newsletter.
Grazie e buona archeologia!
Le novità del 2013
Altrimenti potete aderire al neonato Gruppo Archeologico del Piemonte Orientale, aderente ai Gai e che si occupa solo di archeologia; se volete imparare sul campo i metodi di questa magnifica scienza, oltre che i tanti segreti che la Storia del Piemonte Orientale ha da offrire, contattate invece l'email del G.A.P.O. (gapo.gai@gmail.com); le tessere comprendono una quota di iscrizione di 15 euro (10 per gli studenti).
Se non volete iscrivervi, ma vi piacerebbe comunque poterci aiutare, potete prendere in considerazione una donazione: tramite il pulsante "Donazione" che trovate nella colonna a sinistra potete contribuire all'attività del Centro Studi utilizzando le più comuni carte di credito e prepagate.
Finestre antiche e il 117
Su La Sesia del 1 giugno 2012, a pag. 17, Giorgio Peraldo parla del terremoto del 1117, che causò danni all'area del Duomo di Vercelli; in un passo si parla delle finestre bifore e quadrifore di colore rosso vivo che sono visibili sul lato esterno del palazzo arcivescovile, dicendo che risalgono a pochi anni dopo il terremoto e che sono state riportate alla luce da una stonacatura; nell'articolo però, probabilmente per sbrigatività, non viene precisato quando tali finestre siano state riscoperte, al punto che qualcuno potrebbe interpretare che sia avvenuto nel 1117; riteniamo giusto precisare che le bifore e quadrifore oggetto di questa discussione sono state rinvenute nel 1987 durante i lavori di rifacimento degli intonaci ad opera di un impresa edile che provvedeva a una ristrutturazione del palazzo vescovile; permettere che venissero messe in luce e, conseguentemente, restaurate, fu merito del nostro Centro Studi e della Guardia di Finanza, che intervennero a bloccare i lavori di copertura con cementi; con seguito di comunicazione scritta alle Soprintendenze il 10 giugno 1987; quasi contemporaneamente, il 18 giugno 1987, la Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici interveniva prontamente e l'arcivescovo si rallegrava dell'avvenuta scoperta, come apparve sul giornale La Sesia del 23 giugno 1987. Quindi fu il Centro Studi e il 117 (la Guardia di Finanza) e non il 1117 (il terremoto) a mettere in luce le finestre antiche del palazzo vescovile.Trovati affreschi in località Vignetta
Il "Centro Studi Vercellae" comunica la scoperta di ampie intonacature ad affresco, con strisce e motivi geometrici di colore rosso e giallo, sullo spigolo esterno di un edificio rurale in località Vignetta, Comune di Vinzaglio (NO), all'angolo tra la strada per Vinzaglio e quella di Borgovercelli e via Casale Vignetta. L'affresco rappresenterebbe, ad un primo esame, lo stemma nobiliare di una famiglia feudale della zona. L'edificio si presenta in gran parte con tessitura muraria a vista e verso la strada della frazione del Torrione per Vinzaglio, nel lungo tratto, rivela intonacature antiche e recenti. Una finestrella a doppia strombatura, con inferriata del XV-XVI secolo, è situata superiormente al rialzo della scarpata murale del perimetro dell'edificio, che, a contrafforte, ridiscende sottostante l'attuale piano di calpestio della strada.Il sito storico-archeologico di San Bartolomeo
A Vercelli sul finire degli anni '70, camminando insieme al padre, i fratelli Dario e Daniele Gaviglio trovano seminascoste nel terreno tracce di un edificio, che segnalano prontamente alla Soprintendenza ai Beni Archeologici. Nel 1982-83 inizia uno scavo autorizzato dalla Soprintendenza, che porta in luce la pavimentazione di una chiesa nonché diversi tumuli seicenteschi, risalenti all'assedio spagnolo del 1617. Nei bollettini della Soprintendenza del Novembre 1983 viene riportata la scoperta e l'esito dei saggi esplorativi, che fanno identificare la chiesa con quella San Bartolomeo che dà il nome alla zona ed alla cascina ancora esistente oggigiorno; chiesa mai identificata prima ma di cui c'è traccia in alcune cartine dell'epoca.Un lavoro virtuoso
Quello che vedete nella foto è uno dei sarcofagi della collezione Gaviglio. La storia di questo sarcofago è rappresentativa di come svolgiamo le nostre attività di volontariato archeologico.
La parte inferiore del sarcofago, la "vasca", era divisa in nove parti al momento dell'arrivo in collezione. Arriva dalla zona di Borgo Genova a Vercelli; probabilmente fa parte di quelli che il Vescovo Bonomio, nel Cinquecento, ha dissotterrato da piazza D'Angennes e rivenduto ai contadini come abbeveratoi.
Dopo un lavoro intenso di pulizia e di ricomposizione la vasca, del peso di circa 20 quintali, è stata disposta per ricostruzione didattica insieme a un coperchio di circa 10 quintali, proveniente da Ronsecco.