Il sito storico-archeologico di San Bartolomeo
A Vercelli sul finire degli anni '70, camminando insieme al padre, i fratelli Dario e Daniele Gaviglio trovano seminascoste nel terreno tracce di un edificio, che segnalano prontamente alla Soprintendenza ai Beni Archeologici. Nel 1982-83 inizia uno scavo autorizzato dalla Soprintendenza, che porta in luce la pavimentazione di una chiesa nonché diversi tumuli seicenteschi, risalenti all'assedio spagnolo del 1617. Nei bollettini della Soprintendenza del Novembre 1983 viene riportata la scoperta e l'esito dei saggi esplorativi, che fanno identificare la chiesa con quella San Bartolomeo che dà il nome alla zona ed alla cascina ancora esistente oggigiorno; chiesa mai identificata prima ma di cui c'è traccia in alcune cartine dell'epoca.Un lavoro virtuoso
Quello che vedete nella foto è uno dei sarcofagi della collezione Gaviglio. La storia di questo sarcofago è rappresentativa di come svolgiamo le nostre attività di volontariato archeologico.
La parte inferiore del sarcofago, la "vasca", era divisa in nove parti al momento dell'arrivo in collezione. Arriva dalla zona di Borgo Genova a Vercelli; probabilmente fa parte di quelli che il Vescovo Bonomio, nel Cinquecento, ha dissotterrato da piazza D'Angennes e rivenduto ai contadini come abbeveratoi.
Dopo un lavoro intenso di pulizia e di ricomposizione la vasca, del peso di circa 20 quintali, è stata disposta per ricostruzione didattica insieme a un coperchio di circa 10 quintali, proveniente da Ronsecco.